Le 2 parole killer
Ti sei mai detto “ci proverò a svegliarmi prima domani”? Scopri perché questa frase può sabotare i tuoi obiettivi.

"Ci proverò a svegliarmi prima domani mattina."
L'ho detto ieri sera guardandomi allo specchio. E stamattina? Sveglia alle 6:30, come sempre.
Ti suona familiare? La verità è che quelle due parole - "ci proverò" - sono probabilmente le più pericolose del vocabolario. Sono subdole, sembrano innocue, ma in realtà sono il modo più elegante per auto-sabotarsi.
La scorsa settimana ho fatto un esperimento. Ho tenuto traccia di quante volte dicevo "ci proverò" durante la giornata. Risultato? 14 volte in un solo martedì (particolarmente pieno di task lavorative). Quattordici opportunità di fallimento che mi stavo regalando senza nemmeno accorgermene.
Perché "ci proverò" è così devastante?
Primo, crea una via di fuga mentale prima ancora di iniziare. Il tuo cervello sa già che hai una scusa pronta: "Beh, avevo detto che ci avrei provato, non che ce l'avrei fatta."
Secondo, non richiede alcuna pianificazione concreta. Dire "ci proverò a mangiare più sano" è diverso da "da lunedì pranzerò con insalata e proteine". Il primo è un'intenzione vaga, il secondo è un piano d'azione.
Le conseguenze sono devastanti:
- Erodi la fiducia in te stesso ogni volta che non mantieni l'impegno
- Sviluppi l'abitudine mentale dell'incertezza
- Gli altri smettono di prenderti sul serio (compreso il tuo subconscio)
Il problema è che la società ci ha insegnato che "ci proverò" è educato, umile, realistico. Ma è una bugia che raccontiamo a noi stessi per evitare la responsabilità del risultato.
Ecco il sistema per eliminare "ci proverò" dalla tua vita:
Step 1: Tieni traccia ogni volta che dici o pensi "ci proverò". Usa le note del telefono. Ti sorprenderai di quanto spesso accade.
Step 2: Ogni volta che ti sorprendi a dire "ci proverò", fermati e riformula con:
- Lo farò (se sei davvero disposto a impegnarti)
- Non lo farò (se sai che non è una priorità)
- Lo farò quando... (se serve una condizione specifica)
Step 3: Prima di dire "lo farò", chiediti: "Cosa farò ESATTAMENTE, QUANDO e per QUANTO TEMPO?" Se non sai rispondere, non sei pronto per l'impegno.
🚧 Ostacolo comune: "Ma se poi non ce la faccio, faccio brutta figura."
✅ Soluzione: È meglio fallire con un impegno specifico che auto-sabotarsi con il "ci proverò".
Immagina "ci proverò" come un ponte di corda traballante. Sai che probabilmente crollerà, quindi inconsciamente non ci cammini sopra con decisione. Ti muovi titubante, pronto a tornare indietro al primo scricchiolio.
L'impegno specifico è come un ponte di acciaio. Ci cammini sopra con fiducia perché sai che reggerà il tuo peso.
Prendi un foglio e scrivi 3 cose che hai detto di voler fare "prima o poi". Ora riscrivile eliminando ogni forma di incertezza. Invece di "dovrei chiamare più spesso mia madre", scrivi "chiamo mia madre ogni domenica alle 18:00".
Senti la differenza? Il primo è un peso sulla coscienza. Il secondo è un piano d'azione.
La verità è che non esiste "provare". O fai una cosa o non la fai. Il "provare" è solo il limbo in cui ci rifugiamo per evitare la responsabilità del risultato.
Questa settimana ti sfido a fare una cosa: elimina "ci proverò" dal tuo vocabolario per 7 giorni. Sostituiscilo sempre con "lo farò" o "non lo farò". Niente vie di mezzo.
E poi scrivimi. Raccontami cosa è cambiato nel tuo approccio agli impegni. Sono curioso di scoprire se questa piccola trasformazione linguistica avrà lo stesso impatto rivoluzionario che ha avuto su di me.
A presto, Domenico
P.S. Mentre scrivevo questa newsletter, mi sono sorpreso a pensare "dovrei fare più esercizi di questo tipo". Mi sono fermato e ho riformulato: "Farò un mini-esperimento linguistico ogni settimana per i prossimi due mesi." Vedi come cambia tutto?
Bonus inaspettato: Se vuoi approfondire la psicologia del commitment, leggi il riassunto che ho scritto del libro di George Leonard nel suo libro Mastery. È oro puro per chi vuole capire come funziona davvero la motivazione umana.