The Social Dilemma: Il Lato Oscuro dei Social Media che Devi Conoscere
The Social Dilemma svela l’impatto dei social media sulle nostre menti e abitudini, denunciando l’uso dei dati per manipolare le nostre scelte. Dalla pressione dei "like" alla sorveglianza digitale, il documentario porta a riflettere su come preservare il benessere personale.

The Social Dilemma: Il Lato Oscuro dei Social Media che Devi Conoscere
Mi sono imbattuto in una scena di "The Social Dilemma" che non riesco a togliermi dalla testa.
Una ragazzina davanti allo specchio, le lacrime che le rigano il viso mentre cerca disperatamente di nascondere le orecchie. Il motivo? Un semplice emoji di un elefante, postato come "scherzo" su uno dei suoi social. Una scena apparentemente banale che nasconde una verità molto più profonda sulla natura dei social media.
L'Esperimento di cui Siamo Inconsapevoli Cavie
Come spiega Tristan Harris, ex progettista etico di Google e fondatore del Center for Humane Technology: "I social media non sono uno strumento neutrale che aspetta solo di essere usato; hanno i loro obiettivi e mezzi per perseguirli usando la tua psicologia contro di te."
È una frase che mi ha colpito profondamente. Soprattutto perché, come te probabilmente, mi consideravo un utente "consapevole" dei social media. Ma lo siamo davvero?
Il Capitalismo della Sorveglianza: Non È Fantascienza
L'altro giorno stavo chiacchierando con mia sorella del suo desiderio di iniziare yoga. Non ho cercato nulla su Google, non ho aperto app correlate, abbiamo solo parlato. Ventiquattro ore dopo, il mio Instagram era invaso da pubblicità di tappetini yoga, app di meditazione e centri yoga nella mia zona.
Inquietante? Aspetta, c'è di peggio.
Come brillantemente analizzato dalla Prof.ssa Shoshana Zuboff nel suo libro "The Age of Surveillance Capitalism", il capitalismo della sorveglianza va ben oltre le pubblicità mirate. È un sistema che trasforma le nostre vite in dati, e i nostri dati in profitto. Ma non si limita a registrare ciò che facciamo: cerca attivamente di plasmare i nostri comportamenti futuri.
Pensa a questo: quando scorri il tuo feed di Facebook, credi di vedere ciò che i tuoi amici condividono? In realtà, stai vedendo ciò che un algoritmo ha deciso che ti terrà incollato allo schermo più a lungo possibile. Ogni secondo in più che passi sulla piattaforma è un'opportunità in più per raccogliere dati su di te.
Secondo l'Electronic Frontier Foundation, organizzazione leader nella difesa dei diritti digitali, l'algoritmo registra:
- Quanto tempo ti fermi su ogni post
- Se rallenti lo scroll su certi contenuti
- In quali momenti della giornata sei più attivo
- Con quali emozioni reagisci a determinati argomenti
- Chi sono le persone con cui interagisci di più
- Dove ti trovi quando usi l'app
- E persino i movimenti del tuo dito sullo schermo
Ma il vero colpo di genio (o di teatro dell'orrore, dipende dai punti di vista) è come questi dati vengono utilizzati. Non servono solo a mostrarti pubblicità pertinenti: vengono utilizzati per creare un modello predittivo del tuo comportamento così accurato che spesso sa cosa farai prima che tu stesso lo sappia.